Scherzi di stagione

Una canzoncina che riflette lo spirito ingenuo dei ventenni. Del testo sono in parte debitore (per la prima e per l'ultima strofa) a Gerardo Galantucci.
Sopravvive una registrazione tra le più antiche che ho: fatta a casa di Lorenzo Riccardi, che aveva un Tascam, nel 1985. Riascoltandola, mi colpiscono il timbro e la tonalità della voce. Non mi riconoscerei. 

Eccola.


Di lì a poco, la cantai anche sul palco di Rocktown.

Ma c'è anche una versione del 2018: voce (anzi: voci), eco, chitarra e coda strumentale, e soppressione dell'ultima strofa. Qualità sonora, ovviamente, non eccelsa.
Il testo sotto la finestra del video.



Scherzi di stagione

Aveva occhi di velluto
e uno zaino di cartone
e una maschera trovata
nell'occhio del ciclone
era ingiallito il suo cappello
le sue labbra un pò sbiadite
ma come un fiore nell'occhiello
la mise tra le favorite

I suoi cent'anni li portava
senza l'aiuto del bastone
con il rimpianto di un vero amore
fuggito sopra un aquilone
e proprio mentre finiva il giorno
e tra le ombre risognò il pasato
sentì una voce che danzava intorno
ai suoi pensieri e ne fu ridestato
cercò la luce che danzava in alto
poi la vide e ne restò abbagliato

Da una nube di catrame
si era sporta per guardare
le meraviglie del suo reame
una stella da ricamare
lei camminva già al suo fianco
e poi beata di distese
lui per un'ora le stette accanto
e finalmente gli si arrese

Un'occasione inaspettata
i suoi capelli da sfiorare
si fece forza e poi spettinata
la convinse a lasciarsi andare
o cosa importa se faticava
a stare lì senza respirare
era una notte che trascorreva
senza oceani da attraversare
era una notte che trascorreva
senza sabbie da sollevare

E si sentiva già lontano
come un ladro dalla sua prigione
quando vide nella sua mano
il disegno di un aquilone
e già gridava
"no resta ancora non volare via
non fuggire come hai fatto allora"
e la paura o la malinconia
di doverla salutare ancora
e la tristezza o la malinconia
di sentirsi ferire ancora

E fu ferito nell'orgoglio
quando la vide tramontare
pensò che tutto era un grosso imbroglio
e si doveva sopportare
così riprese la sua strada
con quella maschera di mare
la sera dopo non si aspettava
di vederla ritornare

[E si pensò che fosse solo
uno scherzo di stagione
o un manichino nella nebbia
dopo una pioggia di sapone
però si dice che lei era bella
forse perché era innamorata
e adesso che si è alzato il vento
ancora lei non è cambiata]