Prose (e cronache) di calcio


Certamente, un mestiere che non mi sarebbe dispiaciuto è quello del cronista di football. Commentatore, ma anche storico del pallone. Con l'esperienza quasi enciclopedica di Eupallog mi sono fatto un po' di ossa. Certo, ho privilegiato soprattutto, per qualche tempo, gli interventi sull'attualità, la raccolta di dati, la redazione di micro-testi per il Calendario (quelli poi passati dalla selezione e confluiti in Lenta orbita; una raccolta più ampia, tronfiamente intitolata Annales Eupallae, qui). Qualche volta mi sono impegnato di più, producendo cronache meglio approfondite, di rievocazione storica, basate sull'impiego di fonti giornalistiche (gli archivi di alcuni quotidiani disponibili, gratis o con abbonamento: L'Unità, il Corriere, La Stampa, la 
Gazzetta), bibliografiche e fotografiche (talora anche audiovisive). Insomma, un'esercizio nel quale talvolta ho usato il 'metodo' di lavoro proprio della mia professione. Un autentico divertissement, va da sé.

[Fra i miei progetti per il futuro, vi è anche una monografia sul calcio italiano fra Santiago del Cile e l'Azteca: 1958-1970. Ho già il titolo (Generazione di fenomeni) e un ricco archivio di quotidiani. Chissà].

A ogni modo, ecco i testi finora prodotti, con un breve cenno al tema occasionalmente affrontato.


Decollo italiano (11 maggio 1930)
Si evoca qualche preistorico confronto tra le nazionali d'Italia e d'Ungheria. Ma quello giocato a Budapest nel 1930 fu davvero leggendario.

Il silenzio del Maracanã
Beh, il maracanaço mi ha sempre affascinato: non ero ancora venuto al mondo, ma la sua eco si è propagata nei miei ricordi per anni e anni, fino a depositarsi qui.

L'epifania mancata della potenza calcistica sovietica
Quando la nazionale sovietica, nel timore e nella curiosità del mondo pallonaro, si presentò ai giochi olimpici di Helsinki (1952). Un reportage che però ho interrotto dopo la prima puntata ...

L'ultima del grande Alfrédo
Eh sì, la famosa finale del Praterstadion (27 maggio 1964) fu l'ultima partita ufficiale di Don Alfrédo Di Stefano con la maglia del Real Madrid.

Il fantasma del gol-fantasma in Italia (1948-1967)
Alle origini della moviola. Purissimo divertissement.

Ultimo tango
Quell'infausto pomeriggio di Stoccarda. Per il quale sarebbe meglio leggere Giovanni Arpino, Azzurro tenebra.

Le risate di sant'Ambrogio
Quando Milan e Inter giocano nel giorno a lui consacrato ...


L'amico Salvatore Velotti mi propose, nel 2020, di scrivere un pezzo su Giovanni Cavanna, portiere del Napoli negli anni '30. Avrebbe accompagnato un murale e una mostra (si veda qui per i dettagli). Il mio contributo ebbe per titolo “Intuito, scatto, colpo d’occhio”: gli appunti di Vittorio Pozzo su Cavanna, e fu pubblicato su Il Napolista. Informazione e analisi politico calcistica. Si può leggere qui.


Compagni di avventura: Andrea Zorzi, Lorenzo Pubblici, Silvano Calzini, Salvatore Velotti, Marco Limongelli, Mario Alessandro Curletto, Gino Cervi, Carlo Fumagalli, Simone Galeotti.

P.s.: la foto in alto a sinistra è stata scattata (non ricordo da chi) nei primi anni '90, come assicura la presenza di un Toshiba sul tavolo alla mia destra.