Come gli elefanti di Annibale

Ci tenevo, a questo romanzo breve, proprio perché era un breve romanzo. Scrivere un romanzo era da tempo un obiettivo che mi ero posto. Quindi: una soddisfazione. Stipulai un contratto abbastanza conveniente con Aracne editrice, e il libro uscì nel 2017. La persona che si occupava di seguire il processo editoriale mi fece letteralmente impazzire, spingendomi a uno sfogo sulla mia bacheca di Facebook: "Non c'è nulla che mi irriti più di quei giovinastri anonimi cui viene affidato l'editing di un testo narrativo. Senza averti chiesto nulla preventivamente, ti restituiscono bozze con correzioni a capocchia, insensate e presuntuose, che credono di proporre migliorie mentre invece recano scempio, distruzione, disarmonia, e lo fanno abbattendo spazi interlineari necessari, spargendo sinonimi per il gusto di farlo, invertendo i tempi, sopprimendo ripetizioni studiate e volute e certo non frutto di sciatta distrazione; dimostrando, in sostanza, di non essere in grado di capire minimamente a cosa serva il loro mestiere. Un mestiere nobile che riescono a rendere ignobile e dannoso".  Riuscii comunque a tenere il punto. A fatica. Insomma, tutto mi si può dire ma non di non saper scrivere in un italiano corretto. Perbacco!


Così la quarta di copertina.

Il quartiere un tempo popolare e operaio della metropoli è in ristrutturazione, e una gru costantemente in azione compendia veloci e aggressive modifiche urbanistiche. Anche l’università vive tempi di riorganizzazione: i due cantieri generano rassegnazione o sarcasmo, il futuro che anticipano è per un verso estraniante e per l’altro esilarante. Nel flusso del racconto si mescolano, a questi temi, momenti del rapporto di un docente universitario con la sua bambina, che sta progettando un’astronave immaginaria nel giardino dell’asilo, in un “cantiere” speculare a quelli della città. Di rincorsa, le voci balenanti di madri della scuola materna, operai, predicatori, colleghi e studenti s’intrecciano e accompagnano la storia a un esito implausibile e surreale.

L'editore rende gratuitamente leggibili le prime pagine qui.

Recensioni? Nessuna, che io sappia. O che mi sia stata segnalata.

Insomma: un insuccesso editoriale conclamato!

Si può acquistare il libro direttamente dall'editore, oppure su Amazon (ma risulta attualmente non disponibile). Lo si può chiedere in prestito (o consultarlo in loco) alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Oppure si può leggerne l'ultima bozza qui sotto.