I miei anni di precariato post-laurea sono stati pochi: nemmeno dieci.
Il lunario si sbarcava abbastanza bene con le borse di studio: all'inizio, ovviamente, quella del Dottorato (1986-1988), che all'epoca fruttava 10 milioni di lire annui; con tutti quei soldi affittai un monolocale a Milano, in via Tolstoj 40, davvero minuscolo ma con un bagno enorme e un bel balconcino. Lì mi rubarono due o tre biciclette (era successo anche a Pavia, da studente), ma vivere a Milano consentiva di frequentare archivi e biblioteche (persino la Biblioteca Ambrosiana, dove occorreva stare attenti a non respirare troppo rumorosamente: i dottori-custodi vegliavano sul silenzio in sala e cacciavano senza troppi complimenti quelli che pretendevano di scrivere i loro appunti usando una penna a biro in luogo di una innocua matita) ottimizzando i tempi; e poi c'era tutto il resto.
Tornato a casa, iniziò il post-dottorato. I miei interessi di ricerca presero una direzione definitiva, che poi ebbe diversi sviluppi. Licenziai per la stampa i libri su cui avevo a lungo lavorato, gli articoli su cui avevo a lungo meditato, e infine - il 16 novembre 1994 - presi servizio come ricercatore universitario. A tempo indeterminato. Ma, prima del concorso (che si svolse nel settembre di quello stesso anno), avevo sostanzialmente trovato lavoro presso la Meravigli (libreria e casa editrice milanese): mi sarei occupato della pubblicazione di libri scolastici - edizioni commentate per i ragazzi di Pirandello, Manzoni, Verga. Ero abbastanza eccitato alla prospettiva, poi quella che si spalancava a Pavia mi parve decisamente più in linea con i miei interessi (e con ciò che, bene o male, avevo già imparato a fare).
Credits: Ettore Cau, Giorgio Chittolini, Amedeo Quondam, Arnold Esch.
Compagni di avventura: Gianluca Battioni, Marzia De Luca, Marco Pellegrini, Andreas Rehberg, Michael Matthaus, Andreas Meyer, Anna Esposito, Luciano Palermo, Ivana Ait, Ulrich Schwarz, Brigide Schwarz, Andreas Sohn, Rolf Petri, Brigitte Hotz.