Progetti naufragati (o non ancora)

Quando si avviò l'esperienza di Scrineum - all'inizio grazie a una curiosa condiscendenza degli Antichi Maestri - pensavo che si potessero costruire forme di collaborazione inedite. Non immaginavo un contenitore, ma una piattaforma progettuale. Non ci si poteva accontentare di uno scaffale digitale; né ci si doveva limitare a ospitare all'interno di Scrineum progetti nati e cresciuti altrove (per esempio il mega ipertesto di Steven M. Wight, Medieval Diplomatic and the 'ars dictandi'). Speravo che l'aver costituito un gruppo di studiosi affini (per età, per interessi) generasse in tempi ragionevoli idee, programmi di lavoro, novità di prospettive. Molte furono le discussioni redazionali (ci si incontrava a Pavia, a Milano, a Firenze, a Genova), molte le cose messe sul tavolo: nessuna decollò.  Così, quel che oggi rimane di Scrineum è la Rivista, quanto di più tradizionale vi possa essere: cambiano il supporto e le modalità di fruizione rispetto al passato, ma tant'è. Sempre di una rivista si tratta, e i contributi che vengono pubblicati hanno passo e struttura tradizionali. Per questo, a un certo punto abbandonai la carica di direttore. Con la sensazione che, invece di andare avanti, col tempo fossimo tornati indietro. Non una deriva: un approdo tranquillo e tranquillizzante. 
L'ampliamento progressivo della Redazione, la molteplicità degli interessi che veniva rappresentando, l'entità degli impegni cui ciascuno nella propria sede doveva far fronte resero impossibile la condivisione di percorsi e progetti.

In particolare, mi sarebbe piaciuto che potesse partire un Atlante di storia e geografia della documentazione italiana nel medioevo. Riuscii a costruirne lo schema, a definirne contenuti e scopi: rimase tuttavia una scatola vuota, una bozza messa 'sulla carta'. Qualche screenshot può dare un'idea di cosa avessi in mente. 

(puntando il mouse sulle immagini e ingrandendole si riuscirà forse a capire qualcosa)





Altri progetti ancora non sono naufragati, ma solo perché la nave è ben lontana dal prendere il largo. 

Però, prima di sloggiare da questo mondo, mi piacerebbe: 
1) scrivere un manuale di Paleografia latina (non sono un paleografo di formazione, e potrebbe essere un vantaggio), perché quelli oggi disponibili e proponibili agli studenti sono datati e male impostati; 
2) convincere qualcuno a mettere su una piattaforma (o a investire per metterla su) ove sia possibile studiare, in riproduzioni di alta qualità, tutte le testimonianze grafiche di età romana, a prescindere dal supporto che le ospita e tramanda; 
3) studiare bene la tradizione dei documenti pontifici dell'alto Medioevo (diciamo sino a prima di Gregorio VII), che è (non casualmente, ma non solo perché gli scriniarii del papa preferivano il papiro alla pergamena) quasi tutta di copia: ci sono molti danni da riparare, credo; 
4) concludere le mie ricerche sulla giustizia 'scritta' fra IX e XI secolo, pubblicando un libretto abbastanza facilmente accessibile, capace di abbinare analisi e leggerezza di narrazione: di questo ho anzi già introduzione (breve) e scaletta, eccolo qui.

Quante ambizioni!