Poesie?


Eh sì, con un bel punto interrogativo.
Non ho mai scritto poesie, in nessuna fase della vita (a eccezione, forse, di una filastrocca). 


E anche come lettore, non amo particolarmente il genere (con poche eccezioni).

Però, ai tempi del servizio civile (1983-84), trascorrevo le mattinate nell'ufficio di un Assessorato della Provincia di Pavia con il compito (principale, ma non il solo) di catalogare il materiale della sua biblioteca. Non ero da solo. Così, io Guido Affini (già libraio di fama nazionale in quanto comproprietario della Libreria Il Delfino di Pavia, pluri-premiata) e Lorenzo Riccardi (cantautore di fama indefinibile) sfruttavamo le pause per giocare una sorta di competizione poetica. 

Testi demenziali (siglati con le iniziali degli 'autori', talora; quelli senza sigla/e sono miei, temo) che battevamo direttamente a macchina, a volte su carta intestata (con rasura digitale ho eliminato loghi, denominazioni, indirizzi istituzionali). Qualche correzione immediata, ogni tanto, vi fu. 

Temi preferiti: il 'Pio', cioè il Pertusati (una casa di riposo dove prestavamo servizio di assistenza); la vita in assessorato e le sue figure più 'rappresentative'; le Olimpiadi di Los Angeles; le reciproche ingiurie.

Per dare un'idea di quanto fossimo scemi, le archivio qui (è tutto materiale scannerizzato, in formato immagine), ad memoriam.


Al tempo mio

Andavo per le selve d'abruzzo

Cadaveri viventi

Cassandre travestite

Con l'autoradio appena installata

Confessioni d'un mandarancio

Contro ogni più pessimistica previsione

Dicono che queste Olimpiadi

Direi Deelay

E Prometeo si scaglia

Ebbe una finestra nuova

El Lino

Eventuali dogmi

Finiscila di girarmi intorno Mildred

Godo di una pensione particolare

Guido al guado

Ho prenotato una camera singola

La non affissione

L'assessorato

Lo chiamavano Re Mida

Mi aspettavo un colpo di scena

Moltiplicati i pani

Mosé guardò negli occhi

Necrologio di un cormorano

Non funziona più

o' Callaghan

O ultimi dieci giorni

Or che la cassa batte

Peripatetico

Qui non tira aria buona

Rapsodia in blu

Roventi accuse

Sono dell'8° livello

Un tranquillo sbarco

Vergogna a te