Lenta orbita

Il 14 marzo 2016, sulla pagina Facebook "Letteratura sportiva", apparve questo annuncio: 

Cercasi autori di qualità!
La Edizioni Libreria Sportiva Eraclea, casa editrice specializzata nello sport con circa quaranta titoli attivi in catalogo, esamina nuovi progetti, con l'obiettivo di irrobustire e diversificare ulteriormente il suo piano editoriale.
Cerchiamo idee, ma anche molto di più. Contrariamente a quanto da più parti ormai si propaganda, noi crediamo che un'opera libraria non sia alla portata di tutti. Ci vuole studio, coerenza interna, uso sapiente della lingua, scrittura attraente, ricchezza di fonti e, nel nostro caso, cultura sportiva. Tutto ciò che abbiamo sempre ricercato in vent'anni di attività.
Per contattarci: ediz.eraclea@virgilio.it. Valuteremo tutte le proposte e daremo una risposta in tempi contenuti.

Contattai. Proposi il progetto. Nel (non)blog di Eupallog mi ero esercitato nella scrittura di brevi prose dedicate a momenti e figure della storia del football. Bastava operare un'accurata selezione, e ci sarebbe stato materiale sufficiente per allestire un bel libretto. L'editore non si fece sfuggire l'occasione di mettere in catalogo un titolo destinato a non produrre alcun utile.


Così la quarta di copertina.

Sul taccuino di un viaggio (anzi, di un vagabondaggio, tra l’Europa e il Sudamerica) nelle terre del pallone, quelle risapute e quelle meno esplorate da cronache e storici, si affollano ricordi di nomi e di luoghi. Da William Dunning a Stanley Matthews, da Jan studnicka a Ferenc Puskás, da Demóstenes a Johan Cruijff, da Meazza a Gilmar Popoca; dal Centenario a Wembley, dal Népstadion a Örjans Vall, da Vila Belmiro a San Siro. Nomi di sfondareti e leggendari portieri, nomi di stadi che rimandano a “una storia probabilmente destinata a fluire anche oltre il tempo del finimondo, semmai ci sarà – in fondo, il gioco è già sopravvissuto a due guerre mondiali, a infiniti conflitti locali, a epocali mutazioni politico-economiche, alle rivoluzioni tecnologiche e culturali”. L’autore ha affrontato questo viaggio in compagnia (saltuaria, oltreché immaginaria) di Vittorio Pozzo e assistito da un doppio alter ego (un professore sbrigativo e un ragazzino trasognato). Venuto il momento di riesaminare tutti gli appunti, di operarne una selezione, ne sopravvivono narrazioni brevi, un piccolo catalogo (epico, fantasmagorico, comico) di gesti, partite e santuari del calcio pre-contemporaneo, destinato a stuzzicare la memoria degli appassionati e sollecitarne la curiosità; ma “Lenta può essere l'orbita della sfera” è anche per lettori nostalgici del gioco di un tempo, desiderosi di un rimedio per questa nostalgia o di un ulteriore pretesto per coltivarla.

Recensioni: Carlo Martinelli su Il nuovo Trentino, 9 dicembre 2016.

Si può acquistare il libro direttamente dal sito dell'editore, su IBS, su Amazon, anche su Il Libraccio, su MareMagnum e altrove. O leggerlo qua sotto.




Inedita, c'è una versione più ampia, cui ho dato il titolo di Annales Eupallae. La si può leggere qui.