Austerlitz

Dopo aver finito di leggere Guerra e pace uno qualcosa deve pur fare. Scrivere un romanzo di 1500 pagine non era un'opzione praticabile. Mi accontentai di una canzone.
Le versioni più risalenti risalgono al 1985 e al 1986. La meno interessante è quella che eseguii da solo sul palco di Rocktown.
Poco prima di quel concerto, la registrai insieme a Lorenzo Riccardi, che mise a disposizione (oltre al Tascam) la sua perizia nel suonare l'armonica a bocca.




Rimisi mano al pezzo nel 1986, aggiungendo una Marcia di Austerlitz a introdurlo e a concluderlo.



L'ultima versione (solo voce e chitarra), registrata nel 2020, mi sembra tutto sommato accettabile.
Il testo sotto la finestra del video.



Austerlitz

e i francesi contavano le stelle sotto Austerlitz
non si erano mai visti tanti fuochi accesi
in una notte sola
ricordi sospesi nell’inverno
freddi come le loro mani
non erano mai stati così pallidi
così  magri e lontani

l’imperatore sognava
o forse non dormiva
una donna attesa quella notte
una guerra che non lo aspettava

i soldati cantavano i cannoni tacevano
dentro i carri in fondo alla pianura
le stelle si rincorrevano

l’imperatore beveva o forse si ubriacava
una donna uccisa quella notte
una  donna che sorrideva
l’imperatore guardava
quella donna che non conosceva
Parigi chiusa in un cerchio di fumo
che si allontanava

Parigi donna vestita di nero
Parigi sposa allora già sfiorita
Parigi figlia della vecchia Europa
Parigi già tradita
Parigi sposa vestita di scuro
Parigi donna allora già cresciuta
Parigi figlia della vecchia Europa
Parigi già perduta

e i francesi contavano i feriti sotto Austerlitz
non si erano mai viste tante croci appese
in una notte sola
frammenti sospesi di rabbia
caldi come le loro mani
non erano mai stati così pallidi
così soli e lontani
l’imperatore dormiva
adesso lui sognava
una donna apparsa quella notte
una guerra che gli assomigliava

i soldati tacevano i cannoni fumavano
dentro i cuori in fondo alla pianura
le voci si nascondevano
l’imperatore beveva adesso si ubriacava
una donna amata in quella notte
quella donna lo spaventava
l’imperatore ubriaco guardava
quella donna che riconosceva
Parigi al centro di un cerchio di luce
che si avvicinava

Parigi donna vestita di bianco
Parigi giovane sposa impaurita
Parigi madre della nuova Europa 
Parigi già tradita
Parigi sposa vestita di bianco
Parigi donna allora già cresciuta
Parigi madre della nuova Europa
Parigi già perduta