Monica

Negli anni dell'università vidi (mi pare al De Amicis, nell'ambito di una rassegna) 'Deserto rosso', e di lì a poco scrissi questa canzone che immaginavo per lei (o su di lei): la leggendaria Monica Vitti.
Ne ho diverse versioni, compresa la prima, del 1982, salvata e digitalizzata (ma, ovviamente, quasi inascoltabile).




Una seconda, solo voci e chitarra (zia Washbrun, riverberata e un po' distorta), dovrebbe essere del 1996.
Eccola.



Una terza, del 2016, con ampio uso di tastiera e tocchi finali di piano. Pessima, a mio parere.
Eccola.



Una quarta, del 2018, in cui sostanzialmente sopprimo ogni residuo di melodia (e per forza: impiego un brano strumentale - Heliopolis - finito poi in Night Star). Ma è quella che, alla lunga, preferisco.
Eccola. Il testo sotto la finestra del video.  




Monica

Monica 
e la sua notte di coriandoli e nostalgia
si abbracciano 
e poi si lasciano in un attimo di follia
come due vecchi amici 
destinati a non essere mai lontani
Monica e questa notte frantumata nelle tue mani
Monica coi pugni stretti cerca di dormire
inghiottita come sempre 
dalle solite sue paure
pallida come il sole 
come i sogni che vedrà tornare
Monica e questa notte gelida come il mare

Monica 
con gli occhi chiusi in una stanza satura di fumo
la sensazione di un respiro rotto 
il sorriso beffardo dell’assassino
è vestito di bianco e forse si aspettava 
di sentirsi giudicare un tipo molto strano
Monica 
e l’impressione di un delitto fallito invano

lo cerca con lo sguardo mentre lui si muove
barcollando appeso al centro di una fotografia
con le labbra sudate alza il suo bicchiere
e beve l’ultima goccia di malinconia
e dopo scivola distrattamente 
tra le braccia della donna che non può evitare
Monica 
e questa notte impossibile da raccontare  

Monica 
e la sua notte cominciata cent’anni prima
si addormentano 
e poi si svegliano al tramonto della stessa luna
come due fiori d’estate 
nati per caso sul ciglio della ferrovia
Monica e questa notte senza un briciolo di poesia
Monica coi denti stretti cerca di reagire
inghiottita come sempre 
dalle cose che potrebbe fare
pallida come il cielo 
come il tempo che vedrà passare
Monica e questa notte gelida come il mare 

Monica 
con gli occhi chiusi in una strada di periferia
la sensazione di un coraggio strano 
il sorrido beffardo dell’assassino
è vestita di nero e forse si aspettava 
di vederlo più nitido nel suo mirino
Monica 
e l’impressione di un delitto riuscito invano

lo chiama con dolcezza mentre lui si volta
avvicinandosi attirata dal suo profumo
con le labbra bruciate cerca la sua bocca
e lo accarezza sperando che ci sia qualcuno
e dopo cade disperatamente fra le braccia dell’uomo che non può salvare
Monica 
e questa notte impossibile da raccontare  

ma vieni via 
e caccia fuori dalla mente tutti i tuoi rancori
puoi tornare nel tuo mondo di vetro 
sola insieme ai tuoi pensieri
lascia che sia 
questa notte la prima a non poterti amare
gioca pure corri insieme a lei 
senza farti sfiorare