Il racconto è ispirato a vari processi del X e dell'XI secolo, risolti mediante il ricorso alla pugna. Riprando potrebbe essere ragionevolmente identificato con l'omonimo giudice della cui attività si possedevano, sinora, solamente due testimonianze, risalenti rispettivamente all'agosto e al novembre del 996 (cf. C. M. Radding, The Origins of Medieval Jurisprudence. Pavia and Bologna, 850-1150, New Haven and London, p. 231, con menzione delle fonti).
Sempre a propisito di Riprando, va sottolineato come egli distorca, seppur lievemente, l'esortazione di Gontrano (re di Borgogna dal 561 al 593), attribuendo a Dio la severissima sentenza nei confronti dei giudici disonesti che viceversa, nella mente del legislatore, costituiva una specifica competenza del sovrano.