La casa dei versi

La prima strofa e i versi del ritornello appartengono a una poesia di Pier Massimo Forni (1951-2018), il resto è stato aggiunto da me. 
Ripresa dall'amico Lorenzo Riccardi e inserita nell'album Terra mai sognata.
Una sua (di Lorenzo) versione live qui; una mia (domestica) qui.
Ma c'è anche la versione che proposi alla mia claque nell'ambito di Rocktown il 26 luglio 1985.
Il testo sotto la finestra del video.


La casa dei versi

Spezzare il biscotto di qualche parola
tuffarlo nel latte, vedere se cola
Un verso o qualcosa da mettere in bocca
veder se mi tocca la spina o la rosa

Cullare i minuti di qualche orologio
vederli cresciuti andare più adagio
una sveglia preziosa da mettere in banca
ma ancora mi manca una spina o una rosa

E' la casa di zucchero 
al calar delle tenebre
ha scalini di sugheri 
e pareti di cenere
gli abitanti son sordidi
hanno un'anima soffice
sono stolti e perversi
è la casa dei versi

Rubare gli effetti di un quadro famoso
rivenderli a etti a un pittore goloso
una notte assassina da metter su tela
varrà la candela una rosa o una spina

Scommettere un ago del vostro pagliaio
ma essere un mago e trovarne un migliaio
una caccia gloriosa da mettere in tasca
e più non mi basta una spina o una rosa

E' la casa di zucchero 
al calar delle tenebre
ha scalini di sugheri 
e pareti di cenere
gli abitanti son sordidi
hanno un'anima soffice
sono stolti e perversi
è la casa dei versi